giovedì 20 gennaio 2011

LA MADONNA DEL MIRACOLO

Alfonso Ratisbonne, laureato in giurisprudenza, ebreo, fidanzato, gaudente ventisettenne, cui tutto promettevano l’amore, le promesse e le risorse di ricchi banchieri suoi parenti, l’irrisore dei dommi e delle pratiche cattoliche, il beffeggiatore della Medaglia Miracolosa, decise un giorno, per distrarsi di mettersi in viaggio e visitare alcune città dell' Occidente e dell’Oriente, escludendo Roma, che odiava, essendo la sede del Papa. A Napoli avvenne qualcosa di misterioso. Una forza irresistibile lo portò a prenotare il posto per il nuovo viaggio, anziché per Palermo, prenotò per Roma. Arrivato nella città eterna, fece visita a tanti suoi amici tra cui a Teodoro De Bussière, fervente cattolico. Questi, sapendolo miscredente, riuscì, nelle varie conversazioni a fargli prendere la medaglia e a promettere di dire la preghiera alla Madonna di S. Bernardo, a cui, però, con sorriso beffardo e sdegno disse:”vuol dire che sarà per me un’occasione, nelle mie conversazioni con gli amici, di mettere in ridicolo le vostre credenze”. Fai come vuoi, gli rispose il De Bussière, e si mise a pregare con tutta la sua famiglia per la sua conversione. Il 20 gennaio uscirono tutti e due. Si fermarono davanti alla Chiesa di S. Andrea delle Fratte. Il cattolico andò in Sacrestia per segnare una Messa per un funerale, mentre l’ebreo preferì visitare il tempio, curioso di trovarvi dell’arte, ma nulla lo attrasse, nonostante i lavori del Bernini, del Borromini, del Vanvitelli, del Maini ed di altri illustri artisti ivi raccolti. Si era nel mezzodì. La Chiesa deserta dava l’immagine di un luogo abbandonato; un cane nero passò saltellante accanto a lui e disparve. D’un tratto…lascio la parola al veggente, secondo come ebbe a deporre con giuramento, durante il processo che ne seguì…” Mentre camminavo per la chiesa ed ero giunto incontro ai preparativi del funerale, all’improvviso mi senti preso da un certo turbamento, e vidi come un velo innanzi a me,mi sembrava la chiesa tutta oscura, eccettuata una cappella, quasi tutta la luce della medesima Chiesa si fosse concentrata in quella. Levai gli occhi verso la cappella raggiante di tanta luce, e vidi sull’Altare della medesima, in piedi, viva, grande, maestosa, bellissima, misericordiosa la SS.ma Vergine Maria simile all’atto e nella struttura all’immagine che si vede nella Medaglia Miracolosa dell’Immacolata. A tal vista io caddi in ginocchio nel luogo dove mi trovavo; procurai, quindi, varie volte di levar gli occhi verso la SS.ma Vergine, ma la riverenza e lo splendore me li feci abbassare, ciò che però non impediva l’evidenza di quell’apparizione. Fissai le di Lei mani, e vidi in esse l’espressione del perdono e della misericordia.

Quantunque ella non mi dicesse nulla compresi l’orrore dello stato in cui mi trovavo, la deformità del peccato, la bellezza della religione cattolica, in una parola capì tutto. “Sono caduto ebreo e mi sono alzato cristiano”. In seguito il convertito fece un bellissimo cammino che lo portò al sacerdozio e a partire missionario nella sua terra di Palestina, dove morì da santo. Quest’ultimo fatto ha inciso profondamente nella storia di questa centrale chiesa, facendola assurgere a Santuario Mariano. Nel 1848, il 18 gennaio, l’altare sul quale apparve, già dedicato a S. Michele, venne consacrato alla Beata Vergine Maria con il titolo della Medaglia, a ricordo della Medaglia Miracolosa che aveva il Ratisbonne al momento della sua conversione. Il popolo però chiamava la Vergine apparsa in S. Andrea la “MADONNA Del MIRACOLO”, poiché la conversione ebbe risonanza in tutto il mondo. Nello spazio di pochi anni è divenuto uno dei più celebri e rinomati Santuari. Tutti di ogni nazione si sono creduti troppo fortunati di aver visitato questo luogo. La devota gara di sacerdoti, accorsi..e la edificante devozione di non pochi tra prelati e vescovi nel voler offrire il S. Sacrificio della Messa a quell’Altare sono state uno spettacolo così commovente ed insieme grato per il cuore dei devoti romani “. Le parole di un testimone quale P. D’Aversa trovano conferma nel lungo elenco di santi e beati che hanno pregato dinanzi alla Vergine del Miracolo. Così S. Maria Crocifissa di Rosa, fondatrice delle Ancelle della Carità (1850), S. Giovani Bosco il sabato santo del 1880 per impetrare l’approvazione della costituzione della sua famiglia, S. Teresa del Bambino Gesù (1887), S. Vincenzo Pallotti, il beato Luigi Guanella, S. Luigi Orione, Maria Teresa Lodocowska, il Ven. Bernardo Clausi, ecc. Ma un nome che non può essere dimenticato è quello di S. Massimiliano Kolbe, che ancora chierico al collegio di S. Teodoro (20 gennaio 1917), sentendo il suo maestro P. Stefano Ignudi descrivere l’apparizione al Ratisbonne, ebbe la sua prima ispirazione della Milizia dell’ Immacolata. Non solo, venne a S. Andrea il 29 aprile 1918 a celebrare la prima Messa all’Altare della sua” Madonna. Per tale devozione e per le molte conversioni che si registravano, il Papa Benedetto XV chiamò questo Santuario la “LOURDES ROMANA”. Il Papa Pio XII, nel 1942, elevò la Chiesa a BASILICA. Giovanni XIII, nel 1959 , diede il titolo cardinalizio.




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mercoledì 19 gennaio 2011

Pizzo: IL CULTO DELLA MADONNA DEL MIRACOLO

Solenne celebrazione per la RINCORONAZIONE della VERGINE effigiata ed esposta nella nostra Chiesa.

Domenica, 19 gennaio 1997
LA MADONNA DEL MIRACOLO (20 Gennaio 1842)
II 20 Gennaio 1842, Alfonso Ratisbonne, ricco ebreo francese di nascita, in quel giorno turista a Roma, passando per la Basilica di S. Andrea delle Fratte, retta sin dal 1585 dai Frati Minimi di San Francesco di Paola, decise di entrarvi per visitarla e ammirare le opere d'arte a firma del Bernini, Borromini, Vanvitelli, Barigioni, Maini, ecc. Ma, mentre si aggirava per il sacro luogo, giunto vicino una cappella dedicata a S. Michele Arcangelo, fu abbagliato da una sfera di luce raggiante dalla quale gli apparve, soprannaturale evento, la SS. Vergine Maria che gli fece cenno con la mano di inginocchiarsi. Alfonso, che era entrato nella chiesa ebreo, ne uscì per divina intercessione convcrtito in cristiano. La notizia ebbe risonanza. Subito, per ricordare l'apparizione, fu realizzata una cappella e sull'altare fu posta (Maggio 1842), un'artistica tela riproducente so­avemente la Madonna del Miracolo, opera del pittore Cav. Natale Carta, messi­nese, discepolo di Velasquez, Patania e Camuccini. Da quel giorno la Basilica di S. Andrea delle Fratte, unica in Roma onorata dell'apparizione della Vergine Immacolata, divenne uno dei. più insigni santuari mariani d'Italia, meta conti­nua di pellegrinaggi votivi.


Orazione di S. Bernardo
Ricordatevi, o pietosissima Vergine Maria, che non si è in­teso mai al mondo, che alcuno ricorrendo alla vostra protezio­ne, implorando il vostro aiuto e chiedendo il vostro patroci­nio sia restato abbandonato. Animato io da una tale confi­denza a voi ricorro, o Madre Vergine delle Vergini, a voi vengo, e con le lagrime agli occhi, reo di mille peccati, mi prostro ai vostri piedi a doman­dar pietà. Non vogliate, o Ma­dre del Verbo, disprezzare le mie voci, ma benigna ascolta­temi ed esauditemi. Così sia.


IL CULTO A PIZZO (1° Novembre 1958)
La miracolosa manifestazione romana di Maria, grazie ai Religiosi Minimi, si diffuse ben presto, dopo l'evento del 1842, nelle altre città italiane, e, piano piano in gran parte dei Conventi e Chiese di tale Ordine vi fu introdotta la venerazione della Madre di Dio.

Infatti, quasi ovunque, vi sono tele o statue copiate dall'effigie originale, che sta a Roma, dipinta dal pittore Carta. A Pizzo fu Padre Giorgio Ascoli che incrementò la devozione verso la Madonna del Miracolo e fece costruire un altare inaugura­to solennemente il I Novembre 1958. La bella tela ad olio, riproducente la Vergi­ne del Miracolo, fu offerta dal colonnello Giuseppe De Sando, fedele devoto sia della Madonna che del santo di Paola, tanto da intitolare a San Francesco una sua clinica aperta a Pizzo negli anni 50. Negli ultimi decenni, la devozione dei fedeli di Pizzo verso la Vergine si è rafforzata e allargata divenendo oggi, per molti, una costante insostituibile di fede e di spiritualità. Per deferente ringraziamento alla SS. Maria, grazie alla partecipazione dei Parrocchiani, il 25 Settembre 1994, Pa­dre Giuseppe Fiorini Morosini, Correttore Generale dell'Ordine dei Minimi, be­nediceva nella nostra chiesa, un nuovo e più prezioso altare dedicato sempre alla Madonna del Miracolo, con al centro la stessa preziosa immagine del 1958.


L'INCORONAZIONE E LA RINCORONAZIONE A PIZZO (24 Gennaio 1960 - 19 Gennaio 1997)

INCORONAZIONE – II 24 Gennaio 1960, dopo giorni di preghiere e avvenimenti liturgici collettivi, la fronte della Madonna del Miracolo fu cinta di una corona d'oro. Ecco come è ripor­tata la sacra e solenne cerimonia nei libri di cronaca del Convento: «Oggi, 24 Gennaio 1960. L'Incoronazione della Madonna del Miracolo è preceduta da un triduo di preghiere e ringra­ziamento, predicate da Padre Martino Milito. L'adesione del popolo è corale. Intervengono tutte le scuole di Pizzo, le Associazioni Cattoliche, il Terz'Ordine dei Minimi, le Congreghe e le autorità religiose, civili e militari della Città. La chiesa è gremita in ogni ordine di posti, conpreso l'organo e la sacrestia. Cinge la Divina Fronte, con corona d'oro donata dai Fedeli di Pizzo, Sua ecc. Mons. Vincenzo De Chiara, Vescovo di Mileto. Grande giubilo e tanta gioia...»

RINCORONAZIONE - Oggi, domenica 19 Gennaio 1997, viene solennemente rinnovato il rito per la RINCORONAZIONE delia Madonna del Miracolo con la recuperata corona d'oro, ricomposta dal sig. Tonino Malferà, orafo locale, dopo il furto sacrilego perpetrato la sera del 9-10-1996.


Canto popolare in onore di Maria SS. Del Miracolo
Santa Vergin Maria
Madre nostra Amorosa
deh! Proteggi pietosa il tuo Popolo fedel.
Ritornello:
Vergin Santa del Miracolo
dolce Madre di bontà
Siano ardenti i nostri cuori
Di fervente carità.
Ritornello...
Tu sei stella del mare,
d'ogni cor sei la speme,
tu ridoni a chi geme
la letizia e l'amor
Ritornello...
Come al vero chiamasti
Ratisbonne l'israelita,
fa che torni alla vita
pur l'errante Israel.
Ritornello...


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